Ciao amici, buonasera, vi parliamo a circa un'ora e mezza dalla fine della cerimonia di premiazione, di questa mostra del cinema numero 76. Vi parliamo esattamente dal salone principale del vecchio Casinò del Lido di Venezia. Un tempo qui si giocava pesante e anche stasera, in qualche modo si è giocato pesante, calando la carta più pazza e più amata di questo mazzo del Festival di Venezia 2019. Il "Joker" il nemico più celebre di Batman. Nato nel 1948 poi in qualche modo rinato 40 anni dopo nel 1988 è stato premiato con il Leone d'Oro nella rilettura che ne hanno dato il volto di Joacquin Phoenix e la mano da regista di Todd Phillips. una rilettura in cui Joker, visto le sue origini, non è più il pagliaccio, anarchico anche divertente, a cui eravamo abituati. Ma è invece un "drop out", un reietto bullizzato, violentato, patologico, psicotico. Quindi una creatura triste, un "Joker without jokes" senza scherzi, senza risata, perché quella che sentiamo uscire ripetutamente dalla bocca di Joacquin Phoenix, più che una risata è uno spasmo, uno spasmo malato. Al di là di questo, va detto, comunque, che un punto rimane e cioè che con la vittoria di stasera del Leone d'Oro di Joker il cine-comic che diciamo, ai festival è stato sempre un po' snobbato, arriva al suo punto più alto e questo è un segno molto forte per questa mostra numero 76. E va detta un'altra cosa che quel mondo turbolento di rivolte a Gotham City di cui in qualche modo Joker diventa capopopolo, bene quel mondo turbolento lo abbiamo ritrovato anche negli altri film del palmares di questa sera. Perché come sono turbolente le piazze di Gotham City lo sono anche quelle della Parigi del 1894, dove si scontrano i dreyfusardi contro gli dreyfusardi nel film di Roman Polanski "J'accuse - L'ufficiale e la spia" sul celebre caso di Alfred Dreyfus. Film che ha vinto il gran premio della giuria. Sono turbolente anche le piazze di inizio 900 a Napoli una Napoli protosocialista dei circoli socialisti che vediamo in Martin Eden, di Pietro Marcello, che si è visto premiato con il premio al suo protagonista Luca Marinelli, con la Coppa Volpi. E solo in qualche modo turbolente anche le strade di Marsiglia. Le strade di Marsiglia di "Gloria Mundi", Robert Guédiguian che ha visto la sua attrice feticcio e la sua compagna di vita, Ariane Ascaride premiata con la Coppa Volpi alla migliore interpretazione femminile. Ci piacerebbe in qualche modo che questo mondo fosse un po' meno turbolento in generale, perché è sempre bene, ma anche cinematograficamente, che fosse un po' meno turbo e più lento, per usare delle parole che mi ha raccontato, proprio in questi giorni, il grandissimo Brian de Palma che di mondi turbolenti se ne intende. Che ha detto abbiamo sempre più bisogno anche nel cinema action di lentezza, di calma. Io aggiungerei un'altra cosa che abbiamo bisogno di sorrisi. Sorrisi di gioia o sorrrici anche sardonici, sorrisi sdrammatizzanti. In altre parole abbiamo più forse bisogno di un "Joker" alla Jack Nicholson, che di quello malato triste di Jacquin Phoenix. Vi saluto dalla Mostre del Cinema di Venezia numero 76. Sempre viva Venezia.