Ciao amici dei Social. Devo parlare un po' piano perché siamo al Majestic, nella terrazza dedicata al Padiglione italiano. Dietro di me forse lo avete visto laggiù, vestito di blu, il grandissimo Marco Bellocchio, che domani presenterà l'unico titolo italiano in concorso ovvero “Il traditore”. Adesso invece qua stiamo per parlare di due importanti titoli del concorso sono passati ieri, uno forse è il più importante presentato qui, ovvero “Once Upon a Time in Hollywood” di Quentin Tarantino. Innanzitutto partiamo dalle reazioni in sala. In salastampa gli applausi sono stati un po' tiepidi, un po' migliori quelli in sala di gara, ma ovviamente era presente il cast, per un film che ha diviso moltissimi. Io personalmente sono rimasto un po' deluso da un film che per due ore e dieci, delle due ore e quaranta che dura, sta su questi due personaggi, quello di Brad Pitt e quello di Leonardo DiCaprio, quindi un attore e il suo stuntman, annunciati da Tarantino come i nuovi Paul Newman e Robert Redford, divisi. Divisi, non li si vede quasi mai insieme, quatto o cinque volte si vedono insieme, in un film che quindi ne racconta i momenti più normali, forse anche, a volte, noiosi, della loro vita, forse per dare, in realtà, uno squarcio a volo d'uccello su questa Hollywood un po' nerd, un po' di serie B, e quindi Trantino che torna a quelle sue passioni, che però già ci ha raccontato molto meglio di tanti altri film, “Grindhouse”, oppure lo stesso “Bastardi senza gloria”, quindi mi ha lasciato un po' freddo. Invece ho moltissimo amato il film che ho visto dopo, il sudcoreano "Parasite", “Parassita” o “Parassiti”, di Bong Joon-ho, grande regista di “Snowpiercer”, ve lo ricorderete, che stavolta racconta di una famiglia poverissima che, come un po' in “Miseria e nobiltà”, riesce a entrare, con uno stratagemma, in una villa ricchissima e sconvolgerà le vite di questa famiglia, ma anche la loro. Secondo me è il film veramente da Palma D'Oro, un film che riesce a essere sia da grande pubblico, perché entertainment, è commedia dark, ma è anche un film da festival perché racconta la condizione sociale di questi poveri in maniera molto, molto dettagliata. Domani sarà la giornata, appunto, di presentazione in concorso de “Il traditore”. Il traditore chi è? E' quest'uomo dietro a me. Ciao.