Mi muovo in maniera abbastanza istintiva. C'ho un musicista di fiducia che è Lele Marchitelli con il quale mi trovo benissimo, coadiuvato da un altro musicista con cui avevo lavorato precedentemente, ma in questo caso ho preso dei pezzi di repertorio che è Peter Gregson, che è un grande musicista classico contemporaneo americano e che in questo caso ha risuonato Bach, quindi abbiamo Bach, di fatto. Abbiamo giocato sul facile e poi ci sono tutta una serie di musiche di repertorio che io ho messo sin dal primo film, perché avevo fatto un film ai tempi, "L'uomo in più" che era un film sugli anni Ottanta, e quindi usavo musiche di repertorio e poi da quel momento mi sono affezionato all'idea di usare musiche di repertorio e di non ricorrere in maniera monotematica al musicista da film.