Scrivo questo libro, ci metto dentro l'Africa il Sud America, una cosa complicatissima un lavoro di cinque anni. E poi dopo poco che era uscito, mi arriva una telefonata nel cuore della notte che mi avverte che il libro è stato trovato nel covo di El Chapo Guzman. ci resto male, nel senso che sapevo, so bene che i narcotrafficanti i boss leggono moltissimo. Leggono moltissimo e si leggono per narcisismo o per controllare, ma soprattutto perche loro non conoscono il passato dell'organizzazione criminale. Non lo conoscono. Conoscono quello che hanno vissuto e che gli hanno raccontato non sanno negli anni 80 cos'era il crimine in Messico, El Chapo ha saputo molto lateralmente. e li pensavo è finita. Non farò mai nulla più su questo libro ci sarà adesso paura, diffidenza, perché lo stava leggendo? E Quindi pensavo adesso la serie non parte. Perché per me la serie è stata una gemmazione un capitolo nuovo è fondamentale. Ogni tanto mi metto a scrivere e dico ma sto scrivendo io o mi sono messo gli occhi di Sollima. Perché Stefano in questo senso ha avuto una grande capacità in Gomorra e poi in "zero zero zero". La capacità di tenere dentro l'intrattenimento, quindi la dinamica d'azione, il documento. Col documento intendo dire tu vedi l'Aspromonte, vedi come ci si muove realmente.