È un mix di materiale d’archivio, fornito dalla fondazione dedicata a Pino Daniele, e di filmati di vita privata, intimi, divertenti, alcuni girati direttamente dall’artista napoletano nella sua villa di Formia o a casa di Massimo Troisi, nel periodo dello loro collaborazione per la colonna sonora di Pensavo fosse amore invece era un calesse, quello che vedrete in Pino, il film di Francesco Lettieri (il regista di Ultras e Lovely boy e dei videoclip di Calcutta e Liberato) e di Federico Vacalebre, giornalista, critico musicale, saggista e amico di Pino Daniele, prodotto da Grøenlandia, Lucky Red e Tartare Film, in collaborazione con Netflix e Timvision, nelle sale cinematografiche a partire dal 31 marzo e – anche se non è ancor confermato – atteso per luglio su Netflix. “Con questo film – ha spiegato Alessandro Daniele durante l’anteprima del film sul padre – volevamo far rivivere Pino attraverso il racconto e gli occhi degli altri, non solo di amici e colleghi, ma anche quelli di Francesco Lettieri, per dargli una lettura più contemporanea, attuale e moderna”.