“Come ti chiami?” Che cavolo vuoi ancora?” “Conoscerti, no?” “Chiedile se le è già venuto il ciclo”. “Ma le ho solo chiesto come si chiama”. “Mia”. “Voglio provare”. “Perché non c'è neanche una tua foto in cui sei incinta di me?” “È che è tutto diverso. Faccio cose strane che non vorrei fare”. “Va fuori dalla mia camera”. “È questo il modo di parlare?” “Ho detto fuori, vattene”. “Sai cosa sarebbe bello adesso? Che tutto questo preciso momento non finisse mai e durasse per sempre”.