Sono le immagini dall'alto che riprendono le acque della Tasmania a raccontare meglio di ogni parola il disastro ambientale in corso. Quei corpi scuri sono di balene pilota che ogni anno, nel corso della migrazione, percorrono l'oceano fra Australia e Nuova Zelanda. Quasi 300 sono rimaste spiaggiate, almeno un centinaio quelle che non ce l'hanno fatta. Il lavoro dei soccorritori per cercare di metterle in salvo è senza sosta in quella che è diventata una vera e propria lotta contro il tempo. Sanno che le balene possono sopravvivere tre o quattro giorni in queste condizioni, ma vanno costantemente monitorate. Alcune si trovano in luoghi inaccessibili, cosa che rappresenta una sfida ulteriore. Un fenomeno che gli ambientalisti purtroppo conoscono bene perché quello della Tasmania è un attraversamento da sempre critico. Passano di qui in gruppi che possono arrivare anche a mille esemplari. Secondo i ricercatori, il branco segue un capo e il forte legame sociale di questi mammiferi può portare interi gruppi ad arenarsi, come potrebbe essere accaduto anche questa volta.