L'obiettivo primario non dimentichiamocelo mai. Cioè l'accordo di Parigi, tenere sotto 1,5° l'aumento delle temperature e quindi intanto mitigare una roba che altrimenti diventa ingestibile dal punto di vista sia climatico che dell'esistenza. Dopodiché però, nel fare questo, c'è un'ulteriore sfida che bisogna farlo cercando di livellare le differenze, di non lasciare nessuno indietro. È chiaro che non può essere un Recovery elitario, anche perché il problema del clima è di tutti. Purtroppo c'è chi è più attrezzato per combatterlo e chi è meno, quindi nel momento in cui decidiamo di fare una battaglia comune, planetaria contro il cambiamento climatico, ricordiamoci che c'è chi è più debole, chi ha meno armi, chi è meno predisposte e quindi lì bisogna pensare anche delle misure che mitighino le differenze, oltre al cambiamento climatico.