Il destino dell'umanità è in bilico dice il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, rivolgendosi alla COP 28, parla ai leader di quasi 200 Paesi presenti a Dubai, ma ha un messaggio in particolare per i padroni di casa e per il mondo del fossile in generale: "Non possiamo salvare un pianeta che brucia se continuiamo a bruciare combustibili fossili, dobbiamo accelerare la transizione equa verso le energie rinnovabili, la scienza è chiara, il limite di 1,5 gradi è possibile solo se smetteremo di bruciare combustibili fossili, non ridurremo, ma smetteremo". Dei capitali che servono alla transizione parla re Carlo III, ambientalista della prima ora. "Prego", ha aggiunto, "perché si arrivi a una svolta", preghiera e esortazioni via social arrivano anche da Papa Francesco, che ricorda come la crisi climatica stia danneggiando sempre di più la vita di milioni di persone. E le prime giornate di COP servono anche ad ascoltare la voce dei leader piccoli Paesi danneggiati, i loro discorsi si alternano a quelli dei grandi, come un Unione Europe, India, Stati Uniti, Cina e Brasile, continuano ad arrivare nel frattempo le adesioni al fondo per le perdite i danni destinato ai Paesi più deboli. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato che l'Italia verserà 100 milioni di euro, quanto la Francia e più di Germania ed Emirati Arabi Uniti, l'annuncio italiano è arrivato durante l'iniziativa emiratina dedicata al sistema cibo, 134 Paesi tra cui appunto l'Italia si sono impegnata includere, per la prima volta, l'alimentazione e l'agricoltura nei piani climatici nazionali e incrementare i finanziamenti. Un settore che influisce per circa un terzo delle emissioni di gas serra. Nelle prossime ore ascolteremo ancora leader internazionali parlare in pubblico e incontri bilaterali a porte chiuse, servono a preparare il terreno per le due lunghe settimane di negoziati.