Una conferenza sul clima in uno dei principali Paesi al mondo produttori di gas e petrolio. Il Presidente dell'Azerbaijan prende di petto la questione e parla di gas e petrolio come di un dono di Dio, ricorda come sia stata l'Europa a chiedere più gas dopo l'invasione russa in Ucraina e invita gli Stati Uniti a guardarsi allo specchio. Sullo stesso palco, però, il Primo Ministro spagnolo Sanchez porta le ferite ancora aperte di Valencia, per le conseguenze dell'utilizzo di combustibili fossili. Ricorda soprattutto come passare alle energie pulite non voglia dire tornare all'Età della pietra ma anzi significhi progresso e crescita dell'economia. Sulla stessa linea anche il Primo Ministro del Regno Unito Keir Starmer, che con il previsto passo indietro degli Stati Uniti si candida a un ruolo di leadership climatica. Un ruolo che passa dalla capacità di mobilitare soldi per i Paesi in via di sviluppo. Ed è su questo che si concentrano i negoziati della Cop29 di Baku. "Il finanziamento per il clima non è una donazione, è un investimento. Questa non è un'opzione, è assolutamente un dovere, un imperativo. Tutto questo è indispensabile perché dobbiamo creare un mondo buono, prospero, positivo per tutte le Nazioni, per tutti i nostri popoli. Ricordiamoci che l'orologio sta andando avanti e ci ruba tempo, ma conto su di voi. Grazie". Intanto a pochi chilometri di distanza, sulle rive del Mar Caspio, il corpo di un enorme capodoglio attira l'attenzione dei passanti. Si tratta in realtà di un modello molto realistico realizzato da un collettivo di artisti, scienziati e scultori. L'obiettivo è creare consapevolezza sugli effetti della distruzione dell'ambiente da parte dell'uomo.