I ministri di clima, ambiente ed energia del G7 accompagnano con una applauso l'approvazione della Carta di Venaria. La reggia che ha ospitato il vertice da il nome al documento finale approvato sotto la guida italiana. C'è l'atteso passaggio che riguarda il carbone, quello che tra i combustibili fossili contribuisce di più alla crisi climatica. Si parla di un progressivo avvio nella prima parte degli ... 30 alle centrali a carbone. Una formula poco impegnativa per l'Italia, che ha già fissato per l'anno prossimo la chiusura degli impianti. Più ambiziosa in un contesto internazionale in cui non era scontato trovare il via libera di paesi come Giappone e Germania. "Bene l'uscita dal carbone e bene anche un passaggio importante verso l'elettrificazione dei sistemi con nuovi impegni su batterie e reti elettriche. Bene anche sulla decarbonizzazione dei trasporti che passa principalmente attraverso l'elettrico, mentre trova poco spazio i biocarburanti e il nucleare. La sfida oggi, oltre il carbone, è pianificare l'uscita dal gas. La grande sfida dell'Italia e dell'Europa per diventare più indipendente e più autonoma e proteggere e tutelare i cittadini e imprese". Le rinnovabili si confermano la strada per affrontare la transizione. In questo senso i ministri si impegnano a sestuplicare la capacità degli accumuli di energia entro il 2030. Di raccolta poi l'analisi dell'Agenzia internazionale per l'energia. Gli investimenti nella rete globale devono così raddoppiare entro il 2030, superando i 600 miliardi di dollari all'anno. A proposito di soldi, il tema centrale di quest'anno sarà la finanza climatica. Si riconosce così che gli sforzi necessari per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi si misurano in trillions, cioè in migliaia di miliardi. Si parla per la prima volta anche di acqua, con il lancio di una coalizione per discutere del tema. "Alcuni dei temi della Carta di Venaria troveranno spazio anche nel vertice dei leader che si terrà a giugno". "Certamente il tema del cambiamento climatico sarà uno dei temi, perché è un tema di fondo. Certamente l'Italia porrà la questione del continente africano e quindi dell'azione al continente africano".