Mal'aria 2024 di Legambiente, l'aria migliora ma non basta

L'inquinamento causa oltre 50.000 morti all'anno solo in Italia, ma non è tutto. I gas che ogni giorno respiriamo indeboliscono la nostra salute e ci predispongono a malattie cardio respiratorie anche gravi. Le città occupano il 4% della superficie europea ma ospitano i 3/4 degli abitanti dell'intero continente, ed è in queste aree che viene messo il 70% di CO2. Mal'aria 2024, il consueto report di Legambiente sulla qualità dell'aria che respiriamo, registra un flebile miglioramento, un timido passettino che però non basta soprattutto in una zona come la Pianura Padana che resta di gran lunga la più inquinata del Paese. "Le città italiane soffrono di un problema indubbiamente legato all'inquinamento urbano generato dalle attività umane, e una delle principali cause è il traffico urbano indubbiamente. Poi c'è il riscaldamento domestico e poi via via altre cause. Il nostro ultimo rapporto Mal'aria 2024, basato su dati 2023, ci dice esattamente che c'è un leggero miglioramento però è veramente leggero. È come se noi stessimo affogando in una piscina sotto l'acqua di 5 o 6 metri e, diciamo, quest'anno abbiamo recuperato 40 cm, 1/2 metro. Ecco la sostanza è questa." Di questo si occupa Clean Cities, la campagna itinerante di Legambiente che fa tappa nei principali capoluoghi italiani affinché si adottino misure per migliorare la nostra area, soprattutto nelle città. A partire da questa, che pure tante polemiche ha generato. "La misura delle città a 30 km/h, quindi ridurre i limiti di velocità all'interno dello spazio cittadino. Questo ci aiuta sia dal punto di vista della salute, perché si andranno a diminuire le emissioni da traffico veicolare, sia per quanto riguarda la sicurezza stradale." "A Bologna, prima città che ha posto in essere questa misura come sta andando?" "Sta andando bene perché abbiamo già dei risultati rispetto alla diminuzione degli incidenti stradali e siamo sicuri che anche dal punto di vista delle emissioni andranno a beneficiarne i cittadini. Perché riducendo la velocità, banalmente, si riducono le emissioni proprio in ambito urbano.".