"Il ponte oggi è l'anello di congiunzione che unisce i 30 miliardi, 30 miliardi di euro di cantieri aperti, in Sicilia, oggi, sulle strade, le autostrade e le ferrovie e gli altri 30 miliardi in Calabria". Per il ministro delle infrastrutture la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina permetterebbe di finanziare centinaia di progetti di mitigazione del dissesto idrogeologico in Italia, nel nostro Paese 9200000 persone abitano in aree a rischio alluvionale, il 15% della popolazione. "L'Italia non è un Paese predisposto alla prevenzione, l'obiettivo del Governo Meloni è quello di fare della Protezione Civile, bravissima nella gestione delle emergenze, una struttura altrettanto brava nella gestione della prevenzione". Si stima che per le opere di prevenzione e mitigazione servirebbero circa 26 miliardi di euro, una somma enorme, ma di gran lunga inferiore a quella necessaria per interventi in caso di emergenza. "Il tema della prevenzione è un tema non solo di risorse finanziarie, ma anche di stabilire le priorità, stabilire quali sono i punti sul quale investire insieme". Geologi ed ingegneri lanciano dunque l'iniziativa di una giornata nazionale della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico. "La cattiva pianificazione fatta negli ultimi decenni sicuramente amplifica gli effetti degli eventi meteorologici, sempre più frequenti per i cambiamenti climatici in atto". Occorrono consapevolezza e una strategia integrata, aggiunge il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri. "Bisogna fare una programmazione partendo dalle parti più fragili e poi andando alle parti meno fragili del territorio".