NatGeo Festival - Dare voce al capitale naturale

Si conclude oggi la seconda edizione del National Geographic Festival. Oltre 60 ospiti e 30 appuntamenti per affrontare i principali temi relativi al capitale naturale, ovvero tutti gli aspetti dello sfruttamento consapevole e responsabile delle risorse, per raccontare la fragilità degli ecosistemi ma anche le soluzioni sostenibili per il pianeta, come fa Isabella Fiorello che con la sua ricerca contribuisce a preservare gli ecosistemi vegetali riducendo l'uso di pesticidi e ottimizzando il consumo di acqua. "Ho lavorato sullo sviluppo di tecnologie micro fabbricate che sono ispirate a questa pianta che si chiama Galium aparine, che in realtà è una pianta comune che si attacca molto bene sui vestiti. Ciò che ho fatto è stato proprio mimare il meccanismo di adesione, di ancoraggio di questa pianta per creare dei dispositivi robotici in grado di attaccarsi sulle superfici delle foglie, proprio come fa la pianta. Sono tutte tecnologie biodegradabili che comunque riescono a prendere ispirazione dalla natura ma allo stesso tempo aiutano la natura". Non solo la ricerca scientifica ma anche il sistema economico può garantire soluzioni più sostenibili. "Quello che l'Europa sta facendo è spingere a livello normativo per incentivare e obbligare anche le imprese a riciclare maggiormente i propri scarti e a modificare i propri processi produttivi in ottica di eco-design, quindi progettare per esempio prodotti che possano essere riparati e scomposti nei loro componenti invece di essere buttati una volta che non hanno più valore, ecco. Quindi in realtà siamo avanti ma dobbiamo fare ancora tanto". Tante le proposte e le soluzioni ma qual è il bilancio di questa edizione del NatGeo Festival? "Il bilancio è totalmente positivo, una bellissima affluenza di pubblico in presenza, una bellissima affluenza di pubblico alla mostra qui fuori in Piazza delle Tre Torri, un bel programma credo, con degli ospiti nazionali e internazionali che hanno raccontato storie poco conosciute sul capitale naturale, a volte completamente sconosciute ma affascinanti e ammalianti. Non credo che abbiamo trovato in questi giorni le soluzioni per un futuro sostenibile, però spero che abbiamo dato un contributo importante a renderci un po' più consapevoli di tutto questo".