La vaccinazione completa anti Covid-19 riduce drasticamente i rischi di infezione, ospedalizzazione e morte, rispettivamente del 77%, del 93% e del 96%. Lo comunica l'Istituto Superiore di Sanità nel consueto report settimanale. Poche ore dopo, i numeri dell'Agenzia Italiana del Farmaco sulle reazioni avverse al vaccino: 91 mila segnalazioni su 76 milioni di dosi, i nuovi dati sull'efficacia dei vaccini sono molto incoraggianti. Il rapporto dell'ISS è aggiornato all'8 settembre e raccoglie tutti i dati dal V-Day del 27 dicembre scorso. Più tempo passa e più l'analisi dei dati produce esiti attendibili. È forte, si legge nel report, la riduzione del rischio di infezione da virus SARS-CoV-2, nelle persone completamente vaccinate, rispetto a quelle non vaccinate. I numeri sono inequivocabili: -77% per la diagnosi, -93% per l'ospedalizzazione, -96% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi. Quanto agli over 80, il tasso di ospedalizzazione negli ultimi 30 giorni per i non vaccinati, è di circa 9 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo. Il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei vaccinati, ben 13 volte più basso dei non vaccinati, mentre il tasso di decesso è 15 volte più alto nei non vaccinati. Per la fascia fino ai 19 anni, nell'ultima settimana poco più del 50% dei casi si è osservata nella popolazione con età inferiore ai 12 anni, fascia per la quale non è ancora disponibile un vaccino anti-Covid.