Sono arrivati di mattina, persone di ogni età e nazione e hanno riempito con un colpo d'occhio impressionante, per una udienza a una sola organizzazione, sia Piazza San Pietro che Via della Conciliazione. In 100mila si sono radunate attorno a Papa Francesco a cent'anni di distanza dalla nascita di Monsignor Luigi Giussani, l'iniziatore di Comunione e Liberazione, di cui è in corso il processo di beatificazione, ma che per loro, per il popolo di CL, è semplicemente "Don Gius", il prete brianzolo che aveva parole di fuoco e che scaldava il cuore e mobilitava l'intelligenza. C'è emozione in piazza a risentire la sua voce roca e a rivedere il suo volto intenso sullo schermo. La mattinata trascorre tra canti, letture e testimonianze e poi è Bergoglio stesso a dire quanto, anche per lui, sia da sacerdote che poi da Papa, significhi Monsignor Luigi Giussani, quanto "Don Gius" significhi ancora oggi per la Chiesa. "Io esprimo la mia personale gratitudine per il bene che mi ha fatto, come sacerdote, meditare alcuni libri di Don Giussani, da prete giovane. E lo faccio anche come Pastore universale per tutto ciò che egli ha saputo seminare e irradiare dappertutto per il bene della Chiesa." Don Giussani è stato Padre e Maestro, dice Francesco, aveva passione per l'uomo. E per Cristo come compimento del desiderio dell'uomo, la Chiesa riconosce la sua genialità pedagogica e teologica. E il Papa aggiunge che la potenzialità del carisma di CL è ancora in gran parte da scoprire: "Voi potete far fiorire ancora molte vite", incita, "superate le difficoltà seguite alla morte di Giussani, come spesso accade quando scompare una grande figura, adesso serve mantenere l'unità, superare le divisioni. Questo è il tempo fecondo in cui CL può e deve rinnovarsi e rilanciarsi". E Francesco confida a CL , che sul tema della pace gli è stato molto vicino, le sue preoccupazioni. "Il mondo, sempre più violento e guerriero mi spaventa. Davvero, lo dico davvero, mi spaventa." "Oggi è stata una grande festa. Attendevamo da molto tempo questo momento. E credo che le sue parole dimostrino che il grande dono di Don Giussani sia per tutta la Chiesa e non appena per CL. Questo ci riempie di gratitudine immensa da un lato, e dall'altro anche di una grande responsabilità.".























