La frutta fresca e il pane. Gli alimenti più sprecati nelle case degli italiani. Poi verdure, insalata, cipolle, aglio, tuberi. Ogni giorno ognuno di noi butta ottantotto grammi di cibo, oltre seicento a settimana, centoquaranta euro all'anno e mentre sprechiamo si allontana l'accesso al cibo sano e sostenibile. Nell'ultimo anno è cresciuto del 14% l'impoverimento alimentare delle famiglie italiane, soprattutto al Sud e al centro. I dati li fornisce il rapporto 2025 dell'osservatorio Waste Watcher International con l'Università di Bologna nella dodicesima giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. "Un'Italia che ha aumentato lo spreco domestico di quasi il 10%. E' da dopo il Covid che lo spreco domestico pro capite torna a salire." 4 milioni e mezzo di tonnellate è lo spreco della filiera alimentare in Italia, costa 14 miliardi di euro, il 58% arriva dalle nostre case. "E allora? Sembrano poi i consigli dell'economia domestica di cinquant'anni fa, dal programmare gli acquisti, la lista della spesa, in quanti siamo in famiglia, quante volte mangiamo a casa, l'uso del frigorifero che ha delle temperature diverse, la lettura delle etichette e delle scadenze molto importanti, fino ad arrivare alla cucina del recupero degli avanzi del riuso." 10 anni fa l'adozione dell'agenda di sostenibilità delle Nazioni Unite per il 2030. "Già sappiamo che nei prossimi cinque anni dobbiamo calare lo spreco domestico di almeno 50 grammi a settimana. Sono 13 chili all'anno se facciamo la somma, non è poco, ci dobbiamo impegnare e per questo abbiamo lanciato una sfida, una challenge con la nostra applicazione sprecometro che ti aiuta a fare un auto monitoraggio di ciò che si spreca." .