Scendono a terra al porto di Augusta i 147 naufraghi salvati da una nave di Frontex e da una petroliera. A terra attendono il trasferimento i 1500 arrivati negli ultimi giorni su barche entrate direttamente in porto a Lampedusa. In mare restano i mille salvati da quattro navi umanitarie. Nessuna autorizzazione a sbarcare nonostante buona parte di loro siano in mare da due settimane e a bordo la situazione diventi ogni giorno più critica. Con il maltempo, il mare mosso, hanno trovato riparo in Rada. Davanti a Siracusa la Rise Above da cui sono state necessarie alcune evacuazioni urgenti e in cui preoccupa, fa sapere l'equipaggio della Life Line, la salute degli otto neonati e dei bambini più piccoli. La Humanity One è a 12 miglia da Catania con 179 persone tra cui 100 ragazzini senza genitori e famiglie con bambini e neonati. Solo i soggetti fragili saranno sbarcati, gli altri dovranno riprendere il mare. L'equipaggio ne ha ricevuto comunicazione dal Governo in un provvedimento che giudica illegittimo respingere i rifugiati al confine italiano, ricorda con una nota l'ufficio legale della ONG, viola la convenzione di Ginevra e il diritto internazionale. In attesa davanti alla costa orientale della Sicilia c'è anche la Geo Barents di Medici Senza Frontiere con 572 persone tra cui donne incinte, neonati e 60 minori soli. "A 10 giorni dal primo soccorso è inaccettabile l'attesa prolungata. Siamo nel Mediterraneo per salvare vite perché nessun altro è presente per farlo e ci auguriamo che queste persone possono ricevere immediatamente le cure e l'assistenza che necessitano". Le scorte di acqua e viveri si stanno esaurendo anche sulla Ocean Viking di SOS Mediterranee con 234 naufraghi a bordo tra cui quattro bambini piccoli e 40 ragazzi non accompagnati. "Queste condizioni metereologiche mettono a dura prova veramente la sicurezza di queste persone a bordo ed è per questo che è veramente necessario trovare un porto sicuro di sbarco per tutte queste persone il prima possibile".























