"Tutto può cambiare, ma non la lingua che ci portiamo dentro anzi che ci contiene dentro di sé". questa frase di Italo Calvino accoglie i visitatori di una mostra che è un'anteprima di un museo: Mundi, il primo della lingua italiana. "Il museo è un luogo di studio, di ricerca, di innovazione, che si rivolgerà alle scuole, agli studenti, agli studiosi, agli stranieri. Quindi veramente un luogo per ricordare la grandezza della lingua italiana e che non poteva che essere a Firenze". Un graffito pompeiano e l'epigrafi dei primi secoli dopo Cristo perché tutto ha inizio dal latino parlato. Il Placito di Capua del X secolo è la prima testimonianza ufficiale del Volgare, per arrivare all' Opera che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'Italiano: "I Promessi Sposi".Una lingua seducente quella degli Angeli per Thomas Mann che è anche alla base del linguaggio musicale, ma anche gastronomico. "Si può fare questo giochino sul totem del cibo e vedere per esempio in quale lingue c'è la parola di equivalenza della parola panettone". Il museo, nella sua forma definitiva aprirà nel 2023 per rimediare ad una storica lacuna: "Non esiste nel Mondo un luogo che parli di questa lingua, che racconti la sua storia e soprattutto i tanti diversi usi che oggi se ne fanno".