Trascorsa una settimana, ai campi Flegrei tutto sembra andare verso una normalità che normalità non è e non sarà mai e chi vive in questa terra di fuoco lo sa, è consapevole che si tratta di un'area bradisismica, caratterizzata da eventi con cui però si può e si deve convivere. Dagli anni '80 dall'ultima crisi bradisismica nel territorio del comune di Pozzuoli nulla è stato costruito. Sono state invece una settantina le demolizioni negli ultimi anni e ancora, a guardare i dati della Procura Generale di Napoli, restano 19 immobili da abbattere, quelli sì abusivi. Ma la maggior parte delle abitazioni oggi a rischio sono state realizzate decenni fa dall'IACP, Istituto Autonomo Case Popolari, edilizia pubblica quindi. Quello lassù è il Rione Solfatara, case popolari costruite tra la fine degli anni cinquanta e la fine degli anni sessanta, sono case ex IACP poi vendute agli inquilini. Gente che vive qui da circa 60 anni e sono case costruite proprio sul cratere della solfatara. "Hanno sbagliato proprio a costruire, questo è stato il grande sbaglio. Ho paura, sicuramente perché le scosse fanno paura, però da qua non mi muovo." Case non certo costruite rispettando criteri antisismici. Anni quelli in cui forse dicono i residenti c'era minore consapevolezza del rischio. "Nessuno prevedeva un qualcosa che si evolveva in questo modo. Secondo me i mezzi, le conoscenze erano pure diverse." "Lei ci vive tranquillo? ,"Non proprio tranquillo, l'accetto." Eppure da qui nessuno vuole andar via. "Io spero il meglio, lo spero tanto perché Pozzuoli è questa, è ballerina e quindi io mi sono abituata.".























