Il Covid-19, che ci ha costretti a restare in casa per un paio di mesi, sta cambiando anche la mobilità in città, sia a causa del distanziamento sociale, sia anche un po' per le ansie e le paure che la pandemia ha provocato, e nelle città si sta lavorando concretamente a una serie di cambiamenti che puntano sempre più verso l'utilizzo delle due ruote. “Questi mezzi di trasporto alleggeriscono tantissimo il traffico e la cosa che forse va compresa - fermo restando che chi passa all'utilizzo di questi mezzi probabilmente lascia spazio a chi non può fare a meno dell'automobile - la cosa che va compresa è che quando le reti vengono alleggeriti sulla mobilità e il traffico viene a diminuire, ne beneficia anche lo sviluppo economico della città”. Via, dunque, alla realizzazione di 150 chilometri di piste ciclabili transitorie, risposta immediata alla richiesta di una mobilità più sostenibile. Ed ecco che Helbiz, che già offre un servizio di bike sharing nella capitale, raddoppia e porta a Roma i primi 1000 monopattini elettrici. “L'Italia è un nostro mercato di riferimento. Abbiamo visto in questa fase unica della riapertura l'opportunità di andare ad accelerare su un'espansione che era già prevista sul territorio. Abbiamo deciso di concentrarci adesso sull'Italia, su Roma. Oggi portiamo i monopattini, che comunque è un servizio aggiuntivo rispetto alle biciclette, sempre in condivisione. Abbiamo già visto che c'è una fortissima richiesta da parte dei cittadini”. Già aumentate, grazie agli incentivi, le vendite di bici e monopattini elettrici, ma per chi non può o non vuole acquistare, basta scaricare un'App. Un servizio che non coprirà soltanto il centro storico, ma anche altri municipi. “Pensiamo che i cittadini siano pronti adesso a usufruire anche del monopattino, che è comunque un mezzo, voglio ricordarlo, estremamente divertente, ecologico, soprattutto per andare a fare quegli spostamenti dell'ultimo miglio”. “Entro 30 giorni inizieremo anche con un servizio di altri 1500 monopattini per portare la flotta a 2500 mezzi. Abbiamo investito tanto in Italia”. Una rivoluzione anche e forse soprattutto culturale per ripartire nel segno della sostenibilità, per imparare a muoversi nelle città in maniera sempre più intermodale e più green.