I colori dell'Ucraina appaiono già lungo la strada, sulla collina che si affaccia sul mare di Termini Imerese. La scritta di benvenuto sul cancello di casa, la nuova casa, in cui questa numerosa famiglia può ricominciare a vivere. In 11 hanno percorso 3.500 km su questo furgone. Fuggiti da Kiev con l'inizio dei bombardamenti. Con un corridoio umanitario aperto per tre ore e una decisione presa in pochi minuti, Anatolij, è riuscito a salvare la moglie, i due figli e i 7 ragazzi orfani della comunità di cui è tutor. Con l'aiuto, per la traduzione, di Polina, un'artista che vive qui da anni, Anatolij ci racconta il dolore per gli altri tre figli rimasti a combattere e la gratitudine per la generosità di siciliani come Marco Norrito, il proprietario della casa, che ha offerto senza chiedere nulla in cambio con un annuncio su Facebook. "La gioia che danno questi ragazzi, vale molto di più del denaro. Vederli felici, sereni, in un posto sicuro, in un ambiente accogliente". Decisiva poi l'intermediazione dell'ex vigile del fuoco, che negli anni '90 fece arrivare in Sicilia 1.200 orfani di Chernobyl, Pino Apprendi. "Tutto avviene non a caso. Dopo il vostro servizio che avete fatto sui bambini di Chernobyl, sono stato contattato da una persona che aveva adottato, proprio in questa casa-famiglia e mi ha detto, sai c'è questo tutor con la moglie che si è messo in viaggio con 9 ragazzi. Io ho visto il post di Marco, che è un ragazzo straordinario. E così è cominciata questa gara di solidarietà, devo dire che ho trovato il comune di Termini Imerese disponibilissimo, la sindaca, l'assessora, il vicesindaco e adesso stiamo pensando di far riconoscere lo status di casa-famiglia, perché loro non staranno qui qualche mese, penso che staranno più di qualche mese".























