Molte persone spaventate sono partite alle undici e mezza, mezzanotte, perché appunto non si capiva se potevano rientrare a casa, quindi si è generato il panico. Una fuga di massa nel cuore della notte, migliaia di disdette in pochi giorni, un milione di presenze perse nei mesi di marzo e aprile. Abano Terme con Montegrotto è il più importante distretto termale d'Europa, dista solo pochi chilometri da Vo', il primo focolaio Veneto di coronavirus. L'intero comparto turistico alberghiero delle Terme Euganee è paralizzato. Molto spesso, sì ricorda, si cita ovviamente gli stabilimenti balneari e gli alberghi marittimi che rischiano anche loro di perdere la loro alta stagione. Noi l'abbiam già persa, perché per noi marzo, aprile, maggio, Pasqua e i ponti sono veramente una altissima stagione. Strade deserte e alberghi chiusi, il distretto termale in poche settimane ha subito un danno superiore ai 100 milioni di euro su un fatturato annuo di 350 milioni. Tra Abano e Montegrotto metà delle famiglie residenti ha un impiego presso le strutture alberghiere. 5000 i posti di lavoro a rischio. Ciascuna di queste strutture sono strutture molto complesse, a differenza di alberghi normali, abbiamo molti più reparti abbiamo sì, le camere, la ristorazione, la portineria, ma abbiamo medici che lavorano, fango terapisti, bagnini, massaggiatori, estetiste. Le prossime settimane saranno fondamentali per il futuro del distretto termale le vere ripercussioni saranno in base a come sarà questa fase due, si potrà riaprire? Quali saranno i presidi che saranno adottatati. Qui servono interventi immediati perché è a rischio davvero un'economia enorme un economia che coinvolge migliaia e migliaia di lavoratori e migliaia e migliaia di famiglie.