Ancora oggi basta confermare con un click di essere maggiorenne, in una piattaforma estera, fleggando una casella, per accedere ad un mondo virtuale, fatto di pornografia senza limiti. Con le nuove disposizioni previste dal decreto Caivano, dal 12 novembre, le piattaforme di contenuti per adulti dovranno richiedere un sistema di verifica dell'età dell'utente. Non serviranno né SPID né carta d'identità digitale. La verifica avverrà grazie ad un sistema definito da linee guida precise dall'AGCOM, frutto di una consultazione pubblica che ha coinvolto piattaforme e avvocati. Partendo dal principio del doppio anonimato che deve impedire alla piattaforma di avere informazioni sull'utente, ci sarà un ente terzo a rilasciare la certificazione della maggiore età, senza sapere per quale sito la si stia chiedendo. In pratica, l'utente che voglia accedere ad uno di questi siti, dovrà avere prima dimostrato l'età attraverso l'utilizzo di apposite applicazioni terze, tra cui, ma non solo, quelle messe a disposizione dall'AGCOM. Solo a quel punto richiederanno il rilascio di un token oppure l'inquadramento di un QR code. E nessuna di queste applicazioni avrà al proprio interno alcun tipo di dato dell'utente. Quella sviluppata dall'AGCOM sarà pronta per fine anno, ci spiegano dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Ci sono tre mesi cuscinetto, a partire dal 31 ottobre, per definire modalità e enti terzi per i siti esteri, che sono la maggior parte. L'obbligo sarà quindi tassativo per tutti a partire dal primo febbraio, da oggi solo per quelli nazionali. Solo allora i siti che non si saranno adeguati rischieranno multe fino a 250mila euro e un potenziale oscuramento da parte dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni. .























