Vincenzo Lanni potrebbe colpire ancora perché convinto di aver agito correttamente sentendosi vittima di un sistema. A scriverlo è il giudice per le indagini preliminari di Milano nel provvedimento di convalida dell'arresto del 59enne di Bergamo, accusato di aver aggredito lunedì mattina con una coltellata alla schiena, una donna di 43 anni che stava andando in ufficio in piazza Gae Aulenti e che ora è ricoverata in rianimazione al Niguarda. Il mio obiettivo, ha spiegato l'uomo durante l'interrogatorio, era colpire un dipendente Unicredit. Io lavoravo per Unicredit, sono stato buttato fuori, racconta Lanni. Per questo volevo colpire il mondo della finanza. Un racconto estremamente lucido per il GIP che sottolinea la sua pericolosità sociale e la completa incapacità di comprendere la gravità di quanto commesso. L'aggressore ha scelto per caso la sua vittima e per motivi assolutamente ingiustificati, si legge nel provvedimento. Il 59enne resta dunque in carcere a San Vittore, con l'accusa di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione. Nell'agosto 2015 aveva agito nello stesso identico modo, colpendo con un coltello due pensionati nella bergamasca. Condannato e dichiarato semi infermo di mente, ha scontato quattro anni e mezzo di carcere e seguito un percorso di cure psichiatriche. Da dicembre 2024 era di nuovo libero perché per il giudice del tribunale di sorveglianza non era più socialmente pericoloso. La Procura di Milano ha acquisito atti e autorizzazioni che hanno portato la libertà dell'uomo, nonostante una denuncia della Polfer nei suoi confronti nel maggio 2023, quando fu fermato in stazione a Varese con un coltello nello zaino. .























