Che cosa nasce in questo momento? Si chiama coppa a fazzoletto. Praticamente viene una coppa tutta smerlettata”. I gesti ripetuti della tradizione, il vetro che prende forma, l'arte nel lavoro degli artigiani nelle fornaci di Murano. Anche qui, nell'isola più famosa di Venezia, la marea della scorsa settimana si è portata via un pezzo della produzione. “Qui dentro avevamo 50 centimetri d'acqua dentro la fabbrica. Otto motori, tutti i bruciatori delle tempere li abbiamo persi. Fortunatamente abbiamo salvato tre forni e ripartiamo da qua. Oggi è il rimo giorno che lavoriamo, di produzione, facciamo un po' di tutto, insomma: vasi, lampadari, bicchieri”. La fornace di Fabiano Amadi è tra quelle più colpite. “Oggi ripristini, domani non sai se ti va sotto tutto di nuovo. Se non lavori adesso non lavori più. E sotto Natale tutti vogliono fare i regali, queste cose qua”. Quindi è un danno, se possibile, ancora peggiore? “Esatto. Questo sì. Non riusciamo ad accontentare i clienti in questo momento”. Nel magazzino i materiali coperti dall'acqua, inutilizzabili e da smaltire. “Questi sono tutti i minerali che abbiamo preso. A parte il costo, ricomprarli saranno 3 – 4 mila euro, per smaltirli te ne vorranno 5 o 6”. Sul pavimento la traccia bianca del passaggio dell'acqua. “Questo è tutto il sale che adesso sta... un po' alla volta i pavimenti sprigionano il sale che hanno assorbito. Sembra che abbia nevicato. È sale”. Fabiano ci mostra con orgoglio una sala al primo piano. Qui ha portato anche Michelle Obama. Sul tavolo gli oggetti più preziosi, risparmiati dall'acqua. Riaffiora la speranza nel futuro. “Questo leone pesa 25 chili. È fatto tutto di un pezzo, libro compreso, come vedi. E questo speriamo che con le ali ci sollevi un po'”.