Un applauso commosso, per salutare l'ultimo viaggio del Maestro Franco Battiato, che ieri è morto a 76 anni nella sua casa di Milo, alle pendici dell'Etna, dopo una lunga malattia. Al funerale, celebrato in forma privata, nella cappella che si trova all'interno di Villa Grazia, la dimora del cantautore, hanno partecipato solo i parenti più stretti e pochi amici, tutto nel massimo riserbo. Quasi nessuno vuol parlare, chi lo fa, dice solo che adesso, Franco è libero. "Adesso è libero. È libero. Anelava questo momento. Grazie". A partecipare alle esequie, anche il Sindaco di Milo, Alfio Cosentino, amico di Franco Battiato. "Se ne va un pezzo della nostra storia, per me è un amico, una persona cara, un grande artista e un grande uomo". "Ieri sono arrivate chiamate da tutto il mondo, per sapere se la notizia era confermata?". "Sì, sì. Mi diceva il vigile che hanno telefonato anche dall'Ambasciata di Cuba, per avere conferma della morte di Franco, quindi è un artista che non aveva limiti e confini". "Che vuoto lascia?". "Un grande vuoto, incolmabile ritengo, però voglio dire, lui credeva nella reincarnazione quindi, penso che ritornerà". Per volontà dello stesso Maestro, il corpo verrà cremato e le ceneri poi riportate qui, in quella che per 30 anni, è stata la sua casa.