La fila si forma molto prima delle 10. Quando apre la camera ardente della protomoteca del Campidoglio la scalinata è colma di tifosi affezionati venuti a salutarlo. In tanti indossano la sciarpa della Lazio, orgogliosi di quello scudetto vinto con lui a centrocampo. Qualcuno porta il colore giallo rosso della Roma, poi c'è chi mostra la maglia dell'Inter. Arrivano anche gli appassionati che ricordano il suo Milan. A centinaia senza sosta. Ai piedi del feretro le sciarpe del Torino e del Bologna, l'ultima squadra che Mihajlovic ha allenato. Le corone della Fifa, della Lazio, della Roma, l'omaggio del Comune di Roma. Le sue maglie regalate alla famiglia. La moglie Arianna e i figli, i suoi cari, sono tutti attorno a lui. "Sei il mio supereroe" scrive sui social la figlia Virginia. A rendere omaggio anche le istituzioni, il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Il significato che lascia nel mondo non nel mondo del calcio. Una figura come quella di Sinisa Mihajlovic è il coraggio". "Buon viaggio campione" si legge sul libro all'ingresso. Scudetti, vittoria e gioie che tutti portano nel cuore soprattutto quando scrivono l'immortalità è tua. "Era uno che che ti faceva subito capire chi avevi di fronte. lasciava subito capire che hai a che fare con me. Per cui se vuoi iniziare iniziamo". Commozione e affetto straripa dirompente, quasi a sopire un dolore che è troppo grande. "Era sempre amato soprattutto come persona e poi penso che questo fosse il suo lascito più grande, e che non so, eravamo amici, ha lasciato anche un segno potente no? Anche per chi soffre, chi è malato, quindi questo lascito penso che sia tra le cose più importanti". Ci si allontana così, con le lacrime agli occhi, gli sguardi mesti, fieri di averlo salutato per l'ultima volta.























