Una storia irripetibile. Gianluca Vialli rappresenta questo per Genova: 30 anni dopo rimane il miracolo dello scudetto della Sampdoria che scenderà in campo con il lutto al braccio per la partita casalinga contro il Napoli. I giocatori, durante il riscaldamento, indosseranno maglie dedicate a quell'attaccante geniale. Un minuto di silenzio. Sarà la domenica del tributo di Genova, la città dove tornava spesso, e dei tifosi pronti con una coreografia in gradinata sud. E all'ingresso 9, per tutta la giornata, è stato un viavai di ricordi, striscioni srotolati con le fotografie e i cori. Una lettera, un pensiero, fiori blu cerchiati, sciarpe memoria e dolore quello silenzioso e riservato dei genovesi. "È stato un campione per noi, un campione di vita soprattutto. E quindi, fa male. È stato un grande uomo, ha fatto la storia della Samp ma anche tante altre storie". "Di ricordi ce ne ho con lui, tanti, tanti. I miei figli che li portavo sempre e vanno ancora adesso. Mia nipote". Il condottiero più grande in campo, assieme a Roberto Mancini, un esempio nella vita da raccontare a figli e nipoti. "Le belle stagioni io le ho vissute, alcune volte sono venuto qua allo stadio e l'abbiamo vissuta in quel periodo magico lì: dalla grande Sampdoria, del grande scudetto e ce lo porteremo nel cuore". "Io ho vissuto tutta la crescita da Paolo Mantovani. È un dispiacere enorme. Veramente, enorme che viene dal profondo del cuore. È una cosa che non si può descrivere. Solo chi l'ha vissuto. Ora qui c'è mia figlia che è più sampdoriana di me, ma lei non ha, non ha potuto godere delle gioie che abbiamo vissuto noi a quell'epoca". Con Vialli se ne va un'era, ma Genova non dimenticherà il suo campione e continuerà a sognare.