"Le minacce di Ryanair le rimando al mittente. Cioè, se credono che la gente venga col low cost a Venezia è la stessa cosa che andare da altre parti vadano da altre parti". Il sindaco Luigi Brugnaro tira dritto e risponde a tono alle minacce della compagnia aerea low cost Ryanair di lasciare Venezia se il Comune confermerà l'introduzione, dal prossimo 1 aprile, di una tassa d'imbarco di €2,50 per tutti i passeggeri in partenza dall'aeroporto Marco Polo. La conseguenza inevitabile per il Veneto sarebbe la perdita immediata di importanti rotte, avverte Jason McGuinness, direttore commerciale della compagnia irlandese, sottolineando i nuovi progetti e le 22 nuove rotte previste dalla prossima estate dagli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona. Ma attenzione, ribadisce il manager di Ryanair, con la nuova tassa d'imbarco saremo costretti a rivedere i nostri piani di investimenti futuri a Venezia: l'aeroporto non sarebbe più competitivo. Vogliamo garantire crescita e posti di lavoro, assicura la compagnia low cost, ma il Comune deve essere ragionevole. Facciano le loro scelte, risponde il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Non abbiamo alternative: al Comune servono fondi per la salvaguardia della città. "Noi abbiamo chiesto, due o tre anni fa e credo che lo sappiano tutti, in maniera pubblica, 150 milioni all'anno per la legge speciale, 150 milioni all'anno per i prossimi 10 anni. Perché nel 2024, lo dico adesso così ve lo ricordate, non ci sono più i soldi per la legge speciale. Non abbiamo più una lira per sistemare ponti, masegni, situazioni particolari, speciali che ha Venezia. C'è una legge speciale su questo. Non è più stata rifinanziata".