"L'age progression è una tecnica in uso dal 2008 per il mio laboratorio, che si preoccupa, diciamo, di fare una stima, da utilizzare per finalità di pubblica sicurezza". "Ma come si fa da un'unica foto, risalente a 30 anni fa, ad arrivare al risultato che poi abbiamo visto tutti?" "È un processo multidisciplinare coinvolge concetti medici che intervengono con l'invecchiamento di ogni persona. Quindi si va sicuramente da una diradazione della capigliatura che prevede una progressione verso l'alto delle tempie e una possibile progressione verso l'alto dell'attaccatura, la comparsa di rughe sulla fronte e su questa parte che è la glabella, la discesa delle sopracciglia soprattutto verso l'esterno e l'ispessimento del lobo nasale, così come diciamo la comparsa di rughe sulle guance. La finalità non è tanto quella di aderire con perfezione alla realtà quanto di dare uno strumento che sia di ispirazione per le ricerche del soggetto". "C'è anche un riferimento alla storia familiare?" "Nel processo age progression si cerca di studiare, se è possibile e il più possibile anche il pregresso invecchiamento dei soggetti familiari. Questo perché rassomigliano al nostro obiettivo, ci danno informazioni utili, come può essere, diciamo, la forma del naso, la perdita dei capelli". "Ha notato, lei che è un esperto, qualche intervento chirurgico? Intervento di cambiamento del volto?" "C'è una certa corrispondenza fra l'immagine diffusa attualmente, sebbene in scarsa definizione, e le immagini originali, le rare immagini originali riconducibili a Matteo Messina Denaro all'incirca negli anni 90. Quindi c'è una certa corrispondenza e noi non abbiamo potuto riscontrare considerevoli, notevoli, evidenti tracce di modifica o di chirurgia plastica".