La protesta degli agricoltori va avanti. Dopo quattro giorni di presidio sulla Nomentana, un primo accordo è stato raggiunto. Gli agricoltori che sono arrivati qui con 150 trattori da tutta Italia si preparano al raduno in piazza San Giovanni domani. Saranno in 1500 con 10 trattori, uno per comitato. "Ci siamo confrontati con i vari gruppi del Riscatto agricolo perché stanno arrivando anche comunque in appoggio da Torrimpietra altri gruppi qui di zona. La gente non vuole andare in piazza, sta venendo con i trattori. Come ho detto in questura siamo super collaborativi. Spero troviamo la collaborazione per fare il nostro giro del raccordo anulare, scortati dalle forze dell'ordine. Non abbiamo intenzione di fare scontri. Spero che capiscano questo e riusciamo a trovare l'accordo". Ben venga l'apertura dell'Unione Europea, in particolare lo stop alla legge sui pesticidi che qui, dicono, vanno usati ma solo quando servono. La priorità della protesta resta la revisione delle politiche europee sull'agricoltura. La Green Deal che per loro sta mettendo in ginocchio l'Italia. Chiedono il divieto di import da paesi che non hanno le nostre regole, difesa del Made in Italy. Poi c'è il tema dei cibi sintetici. Sul fronte della politica nazionale vogliono l'abolizione dei vincoli del 4% dei terreni non coltivati, costi del carburante calmierati, detassazione. E mentre si attendono risposte dal governo, sembrerebbe prossimo, sempre secondo il portavoce del presidio, l'incontro con il ministro Lollobrigida, si popolano di trattori anche gli altri accampamenti attorno alla capitale. Punta su Roma anche il Cra, agricoltori traditi, che vede tra i leader Danilo Calvani, già protagonista delle proteste dei Forconi nel 2013. Chiama a raccolta gli agricoltori alle porte di Roma per un'altra mobilitazione, la settimana prossima.