Un progetto di inclusione e recupero sociale all'ombra del Tempio della Concordia. La creazione di un teatro all'interno del giardino botanico. Agrigento aggiunge nuovi poli di attrazione in vista dell'anno in cui sarà capitale della cultura. Un percorso che ha il suo naturale punto di partenza nel parco archeologico della Valle dei Templi. Nato nel 2019 per tutelare i monumenti meglio conservati dell'archeologia greca in un territorio che comprende oltre alla Valle dei Templi, altri 40 siti archeologici: da Sambuca a Licata, da Eraclea Minoa a Sciacca. "Il progetto Diodoros è un progetto importante di recupero del paesaggio, partendo da un esproprio generalizzato negli anni '80, abbiamo recuperato vaste aree del parco e li abbiamo riconvertiti per avere dei prodotti che dopo il recupero del paesaggio fossero anche di qualità". In questi terreni tolti all'abusivismo sono stati impiantati uliveti, mandorleti e vigneti. "All'interno del parco esiste l'unico museo vivente del mandorlo al mondo. Sono stati censiti ben 273 cultivar diverse sotto al Tempio di Giunone". Un percorso di rinascita avviato con la collaborazione dell'archeoclub d'Italia, che ha illustrato i nuovi progetti in una sorta di passeggiata geo-archeologica, che fa tappa anche al giardino botanico con le sue 30.000 specie di piante mediterranee arrampicate su un costone roccioso tra grotte e ipogei antichi, dove il mito si fonde con la storia e qui tornerà a sorgere un teatro. "Questi ipogei che risalgono al 480 a.C., nel pieno della classicità greca. In questa Agrigento sotterranea, convogliavano le acque fino alla fontana di Bonamorone, che è ancora attiva".