Tornare alla normalità dopo mesi di emergenza. All'ospedale Niguarda di Milano dopo mesi frenetici si sta tentando proprio di ricominciare l'attività ordinaria. Da giorni non si registrano casi di Covid in pronto soccorso, ci raccontano. E questo fa ben sperare, anche se il livello di attenzione rimane alto. La gestione è più semplice. Sicuramente sono casi che vengono dal territorio dove c'è un'attenzione particolare. Questo ci permette appunto di trattare in maniera corretta i casi che vengono, e sicuramente ci consente appunto, anche di tener conto del fatto che ci sono anche altre patologie da trattarre. Nel periodo più grave dell'emergenza in questo ospedale sono stati ricoverati più di 1000 pazienti positivi Covid. I posti in terapia intensiva da 47 sono triplicati. Fra le attività ospedaliere che non si sono mai fermate però, ci sono i trapianti. Nei tre mesi di emergenza ne sono stati effettuati 45. I trapianti continuano, abbiamo fatto 45 trapianti in questo periodo. Questo era importante assicurarlo perché un'organo è vita per chi lo riceve. E allora la macchina ha comunque funzionato, con tutti i meccanismi di sicurezza correlati, per garantire appunto il fatto di definire, di schedare bene il donatore e anche il ricevente, e anche dedicare degli spazi chiaramente puliti no Covid all'interno dell'ospedale, con una terapia intensiva dedicata a queste persone e anche un'area degenza dedicata, perché è troppo prezioso questo tipo di attività per poterlo interrompere. Ora che pian piano i reparti stanno tornando alla loro normale attività rimangono però ancora presidi Covid e aree pronte a riconvertirsi immediatamente in caso di necessità. Noi abbiamo costituito delle aree Covid quando c'era la pandemia, adesso piano piano le abbiamo convertite all'attività ordinaria, ma siamo pronti a riconvertirle, abbiamo delle aree chiuse anche di terapia intensiva, che speriamo che rimangano tali, che però da un giorno all'altro possiamo riattivare nel momento in cui ci sarà la necessità.