“La grande tecnologia, la grande specializzazione, richiede sforzi di integrazione straordinariamente elevati. Quanto più ci si specializza, quanto più devono essere sofisticati gli strumenti di integrazione, che passano attraverso persone, procedure, regole, digitalizzazione di informazioni”. Integrare cura, ricerca e formazione è la filosofia vincente della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, che, dall'esperienza acquisita, sviluppa, dunque, più progetti, compreso un nuovo polo ambulatoriale in un quartiere complesso della capitale come San Basilio, ma non solo: 48500 pazienti oncologici seguiti nel 2018 con 22 mila ricoveri e un milione di prestazioni ambulatoriali erogate sono solo il punto di partenza per il Comprehensive Cancer Center, nato dall'integrazione di 40 diverse strutture ospedaliere, coinvolgendo gli specialisti, dall'accoglienza alla cura fino alla riabilitazione per mettere la persona, non la patologia, al centro dell'attenzione. “L'obiettivo è offrire una continuità di cura ad un paziente che viene preso in carico dalla struttura e viene accompagnato per il suo intero percorso attraverso tutte le tappe che richiedono le competenze integrate di specialisti diversi, piuttosto che avere un paziente che deve andarsi a scegliere, di volta in volta, lo specialista necessario in quel momento del suo percorso”. Quello che, dunque, appare fondamentale nell'approccio per i progetti futuri è continuare ad investire in un sistema integrato, a partire dalla ricerca. “La ricerca è soprattutto tesa a personalizzare la medicina, cioè a renderla efficace sulla persona che soffre, più che sulla sua malattia. La nostra vocazione è chiaramente per gran parte oncologica, ma abbiamo degli ottimi risultati, ad esempio sul cardiovascolare e su altre patologie benigne”.