Si stringe il cerchio attorno ai killer di Thomas Bricca, il diciottenne assassinato con un colpo di pistola alla testa lo scorso 30 gennaio in pieno centro ad Alatri mentre era con gli amici. Nelle ultime ore è scattato un maxi blitz con decine di uomini del comando di Frosinone più un elicottero, che dall'alto ha passato al setaccio un'area periferica di Alatri, le fraschette. I Carabinieri hanno cercato anche l'arma del delitto, una pistola a tamburo secondo i periti, ipotesi compatibile con il fatto che non siano stati trovati bossoli sul luogo dell'omicidio. In particolare è stata perquisita l'abitazione di persone, tutte dello stesso nucleo familiare ritenute coinvolte nel delitto. Si tratterebbe degli stessi individui che 48 ore dopo la morte del ragazzo si presentarono in caserma per chiarire le loro posizioni. Gli investigatori sono sulle tracce dei killer da 21 giorni. La caccia è iniziata subito ma con il buio, l'assenza di telecamere sul luogo del delitto in quel momento, la mancanza di prove, lo scooter sparito, il fascicolo in Procura è restato senza nomi nel registro degli indagati. Poi i ragazzi hanno iniziato a parlare perché la morte di Thomas ha scosso le coscienze. Tante testimonianze fondamentali per comporre il puzzle. Un agguato per vendetta dopo ripetute risse anche in pieno giorno. Una guerra fra bande, è questa la pista più accreditata al momento. Sono andati davanti a quella scalinata con l'intenzione di vendicarsi e Thomas era lì con la giacca sbagliata colpito per sbaglio.