Una serata fuori dall'ordinario tra litanie e riti sciamanici di vario genere, un luogo suggestivo, una splendida abbazia sui colli trevigiani, e una morte avvolta dal mistero. L'unico punto fermo dell'intricata vicenda della morte del 25enne Alex Marangon, il cui corpo senza vita è stato trovato lo scorso 2 luglio sul greto del fiume Piave, due giorni dopo la sua misteriosa scomparsa durante una serata organizzata a Vidor in provincia di Treviso, sono gli esiti dell'esame autoptico eseguito sul corpo del ragazzo. Secondo i medici legali non sarebbe morto per annegamento. A certificarlo l'assenza di acqua nei polmoni. Alex sarebbe stato ucciso dai colpi sferrati con violenza alla testa e all'addome con un corpo contundente, presumibilmente un bastone. La procura di Treviso procede per omicidio volontario ma al momento non ci sarebbero iscritti nel registro degli indagati. Cos'è accaduto al ragazzo durante la serata caratterizzata da riti sciamanici? Perché ad un certo punto, come raccontato da alcuni testimoni presenti, tutti ascoltati dagli investigatori compresi i due curanderi sudamericani, si sarebbe allontanato facendo perdere le sue tracce fino al giorno del ritrovamento del suo corpo senza vita? L'organizzatore della serata, Andrea Zuin, nega il consumo di sostanze stupefacenti e bevande allucinogene. Determinanti saranno i test tossicologici in programma nei prossimi giorni sul corpo del 25enne i cui funerali si terranno sabato prossimo a Marcon, in provincia di Venezia.























