"La situazione, lo vedete, è ancora estremamente difficile, accanto a me ho il signor Andrea che qui è titolare di una gastronomia, da voi qual è situazione?" "Dunque la situazione, come vedete, non ha bisogno di molti commenti, guardate, sembra un inferno dantesco. Guardate che tipo di devastazione, adesso non si vede nulla, è difficile rendere l'idea, qui c'è la curva del fiume Montone dove ha rotto e quindi è il punto dove è arrivata la piena maggiore". "Adesso facciamo vedere anche il suo negozio". "Il negozio che vedete adesso lo abbiamo ripulito, ma il livello, come vedete, del fango e dell'acqua arrivava fino qui. Sono tre giorni che spaliamo fango, adesso non rende assolutamente l'idea, c'è un mare di cose galleggianti. Io ero dentro quando è arrivata la piena e a un certo punto l'acqua ha cominciato a salire, pensate a un acquario al contrario, io ero dentro e l'acqua alta che si infilava forte dentro il negozio. A un certo punto sono dovuto salire in piedi sui tavoli e ho perso anche la cognizione del tempo. Mi hanno salvato i miei vicini di casa che chiamandomi mi hanno tirato su al primo piano con la corda, perché non c'era modo di andare via di qui, io abito qua vicino ma non c'è stato modo di andar via in nessun modo e per due giorni mi hanno ospitato, sono venuto di sotto in pantaloncini corti cercando di salvare il salvabile, perché tanto la merce e le attrezzature sono andate tutte, l'importante per me era salvare i documenti, le agende, i computer, cose mi permetteranno forse di riprendere nel più breve tempo possibile il lavoro. In parte ci sono riuscito e in parte no, gli automezzi sono tutti da buttare, perché l'acqua è arrivata all'altezza degli specchietti".