"Sono passati otto mesi dall'alluvione, sei mesi dalla tromba d'aria, vedete la situazione in parte del terreno è stato già sgombrato, abbiamo iniziato a pulire parte ancora in presenza delle piante stroncate". La scelta di allagare i propri terreni non è bastata a salvare Conselice ma è stata comunque d'aiuto. Gli effetti dell'alluvione del cambiamento climatico in questa come in altre cooperative agricole nelle campagne di Ravenna si vedono ancora e peseranno per anni. "Nel 2027 vedremo le prime pere di questo nuovo impianto". E in questi anni? "In questi anni dovremo tirare la cinghia o tenere botta come si dice in Romagna ma ci aspettiamo qualche sorta di aiuto perché altrimenti diventa veramente difficile". Il primo aiuto per ricostruire questo pereto biologico, oltre otto ettari distrutti arriva dalla solidarietà di circa 80mila donatori tra soci, dipendenti, consumatori e fornitori Coop. A questo progetto è destinata una parte della raccolta fondi avviata nei giorni dell'alluvione di maggio oltre 2100000 euro raccolti per i territori colpiti. "Per dare spessore a questa solidarietà è stato davvero un risultato anche importante non ci aspettavamo meno, abbiam raccolto 2100000 euro, la ricostituzione fisica dei beni e dei territori è un film ma l'impatto economico durerà più a lungo". Dalla ricostruzione passa il futuro di un pezzo importante dell'agroalimentare italiano. "Le nostre cooperative bracciantili che attualmente hanno in conduzione 12000 ettari di terreno ne hanno visti 6150 allagati durante l'alluvione". "Abbiamo voluto però con questi contributi non solo dare un sollievo ma chiedere innovazione e quindi sono finalizzati anche a guardare avanti". Aiuti andranno a nove piccoli Comuni. "Sono risorse in questo caso in particolare destinate alle aree verdi, ai parchi delle scuole, quindi parlano di ambiente parlano di percorsi, di vivibilità delle nostre comunità e anche di zone dedicate alle scuole". Come sono stati questi otto mesi? "Faticosi perché sono famiglie, sono imprese che hanno subito tantissimi danni che sono provate, frustrate e che devono ancora iniziare a vedersi riconoscere i contributi necessari".