Salendo a Cervinia, sul costone sinistro della montagna, si notano alcuni distaccamenti recenti di neve. Su tutto l'arco alpino occidentale, Piemonte e Valle D'Aosta, il rischio valanghe è marcato, livello tre in una scala che va da uno a cinque, effetto delle copiose nevicate di mercoledì e giovedì, che hanno creato accumuli di neve fino a due metri oltre quota 2500 e di un metro sopra i 1700. "Le abbondanti nevicate e il rialzo termico nelle ore centrali della giornata nel pomeriggio fanno sì che il rischio valanghe aumenti decisamente. Quindi è da prendere in considerazione proprio che i versanti sud sono leggermente più pericolosi". Gli impianti sono aperti e si scia, come vedete, ma alcuni collegamenti come quello per la Svizzera sono chiusi in via precauzionale per evitare che le persone ingolosite dalla neve fresca possano avventurarsi in pericolosissimi fuoripista. "Sicuramente con le ultime nevicate viene voglia, vedendo i pendii immacolati di andarci a sciare dentro. Se però non si è preparati, non si ha l'attrezzatura giusta, non si ha le conoscenze giuste, ci si espone a un rischio troppo elevato, quindi a livello precauzionale gli impianti hanno deciso di chiudere alcuni collegamenti". Ed è un bene che in quest'ultima eccezionale ondata di maltempo che ha colpito in modo particolare il Nord Ovest in montagna abbia nevicato, come sta facendo anche ora, perché se avesse piovuto altra acqua avrebbe raggiunto la valle e la pianura, creando ulteriori difficoltà rispetto a quelle già grosse vissute. "Una cosa molto insolita per la fine stagione. Che ha provocato vari problemi e vari danni, ma che è anche stato un regalo importante per i nostri ghiacciai che negli ultimi anni stanno soffrendo tantissimo". .