Sono passati sette anni, sette anni molto difficili qui ad Amatrice la ricostruzione è ancora molto lontana va molto a rilento io mi trovo davanti alla Torre Civica, il simbolo di questo paese che appunto è ancora tutto da ricostruire sono qui con il sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi, proprio lui l'ultima dichiarazione l'ultimo dato che ha fornito è che il 30% solo il 30% della ricostruzione parliamo soltanto della ricostruzione privata, perché quella pubblica è ancora molto lenta ebbene soltanto un 30% è stato ricostruito tornare qui ad Amatrice significa sicuramente vedere tanti cantieri aperti sono oltre 500 i cantieri aperti ma davvero pochissime le case che sono state ricostruite. Sindaco come mai? "Ci sono state varie motivazioni, è stato un percorso molto lento, lungo, fermato più volte l'allargarsi del cratere all'inizio, le scosse che si sono ripetute fino al 18 gennaio che hanno riazzerato ogni volta la ricognizione dei danni e poi soprattutto il fermo maggiore c'è stato con il 110% che ha spostato le maestranze, ha fatto sì che i materiali lievitassero moltissimo la guerra non ha disdegnato nemmeno lei di far si che i materiali, le materie prime aumentassero nei costi e quindi s'è dovuto resettare tutto, il Covid. Finalmente quest'anno c'è stata una vera ripartenza tant'è che abbiamo 500 oltre 500 cantieri, 101 abitazioni sono state restituire ai cittadini ma ancora c'è tantissimo da fare". Quante sono le persone che sono andate via da Amatrice? "Diciamo non tantissime ma un 20%, 30% delle persone non sono tornate, molti hanno cambiato residenza e molti vivono anche se hanno lasciato la residenza ad Amatrice, vivono altrove perché poi vivere qui in questo momento è ancora abbastanza difficile". Oggi è una giornata di celebrazione, ci sarà la messa, poi alle 11.00 ci saranno tanti momenti di ricordo di quella notte, c'è anche una dichiarazione della Premier Giorgia Meloni: "Purtroppo a 7 anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta una ferita che non si è chiusa e fa ancora male". Sindaco oltre naturalmente alla città deve essere anche ricostruito il tessuto sociale si può pensare a questo prima ancora che appunto ci sia una ricostruzione? "Sicuramente si, dobbiamo ricostruire la ricostruzione, è una cosa che mi sento di dire a sette anni forse è il momento più difficile perché prima ci si era illusi che avremmo rivisto quello che non abbiamo più in breve tempo e invece non è andata così e quindi c'è un disagio sociale enorme che va curato, va aiutato e dobbiamo ripensare a una nuova economia di questo territorio perché prima si viveva soprattutto del ritorno delle seconde case, seconde case con il passare del tempo cominciano a non tornare, quindi dobbiamo pensare a qualcosa di diverso e lo stiamo facendo".