"Oggi, a noi che ricordiamo questo nono anniversario, cosa può significare sforzarsi di entrare per la porta stretta? Penso che significhi non gettare la spugna, non far prevalere la sfiducia e la disperazione e non rimanere ai margini". Alla messa celebrata dal vescovo di Rieti nel Palazzo dello sport di Amatrice partecipano i parenti delle vittime del terremoto del 24 agosto, ma non le istituzioni. "Non ho fatto un invito ufficiale perché è un giorno di lutto, è un giorno di ricordo, e penso che sarebbe maggiormente rafforzativo se vengono spontaneamente e in forma privata". Dopo le tante promesse non mantenute, il sindaco della città simbolo del sisma ha voluto lanciare un segnale. "Ancora c'è troppo da fare, e dobbiamo mettere una marcia in più". In queste immagini, Amatrice nel 2018 e Amatrice oggi. 9 anni dopo il terremoto solamente il 40% dei lavori è in stato di avanzamento, oltre la metà degli edifici danneggiati non è stata rimessa a posto. Il centro storico è una spianata di terra. "Noi abbiamo anticipato il CAS per 8 milioni di euro con i fondi delle donazioni del terremoto e la cassa del comune adesso comincia ad andare in grossa difficoltà". "Capisco la sua amarezza, ma non bisogna assolutamente cedere a quello che è lo scoramento". La Presidente del Consiglio, in una lettera al Messaggero, scrive che il Governo continuerà a lavorare per rispondere alla domanda di futuro rivolta da chi è nato e cresciuto in questi territori e vuole tornare a viverli. "Nella ricostruzione privata purtroppo abbiamo poche leve. La responsabilità sta anche nei professionisti, nelle imprese e nei cittadini che stentano a presentare le pratiche". "Negli ultimi 3 anni abbiamo liquidato il 62% di tutte le somme che fino adesso sono state mai versate nelle casse degli imprese che lavorano nei cantieri". Intanto Amatrice è così: un cantiere aperto senza una data di fine lavori. .























