Un'emergenza nell'emergenza. La ricerca del Covid-19, ossia l'analisi dei tamponi, può essere fatta solo con specifici reagenti usati nei laboratori, ma questi reagenti stanno finendo e l'Italia non ne produce. Quasi tutti i reagenti che noi utilizziamo, non solo il nostro laboratorio, ma anche gli altri ospedali che fanno le analisi, provengono dall'estero, dalla Germania, dagli Stati Uniti, non sono di produzione italiana. In particolare, da quando anche gli Stati Uniti è entrato in emergenza, ha bloccato tutte le esportazioni di reagenti, quindi è un grosso problema. Stiamo veramente rimanendo senza. Rimanere senza significa non poter più analizzare i tamponi? Esattamente. Infatti noi, per esempio, la settimana scorsa, abbiamo analizzato i tamponi di un ospedale che era rimasto senza reagenti. Questa settimana, stiamo analizzando i tamponi di un altro ospedale che è rimasto a sua volta senza reagenti. Nel momento in cui si rimane senza reagenti, ci si ferma. Il problema è che non ci sono ditte biotecnologiche che producono questo tipo di reagenti. Probabilmente non si è investito abbastanza in passato. Che autonomia avete adesso? In questo momento, possiamo lavorare oggi e domani, ci hanno promesso che dovrebbe arrivare qualcosa oggi, ma il quantitativo sarà sufficiente per altri quattro o cinque giorni, quindi non molto di più. L'istituto Zooprofilattico di Brescia processa millecinquecento tamponi al giorno. In tutto, in Lombardia, sono 23 i laboratori che fanno questo tipo di analisi, per un totale di circa cinque o seimila tamponi al giorno. La buona notizia, per quanto riguarda Brescia, è che la percentuale di positivi si è ridotta nelle ultime settimane, dal 30 per cento di accertati Covid-19 a meno del 20 per cento delle ultime ore.