La Geo Barents entra nel porto di Ancona. A bordo della nave di Medici Senza Frontiere 73 migranti salvati sabato nel Mediterraneo in acque internazionali davanti alla Libia. "Erano su un gommone che già imbarcava acqua, infatti ci hanno raccontato che quando sono partiti c'erano già pioggia e onde. Quindi quando l'abbiamo soccorsi erano già tutti quanti bagnati, poi spesso l'acqua di mare con la benzina crea una miscela abbastanza corrosiva per la pelle". 18 sono i minori non accompagnati, dichiarati. 5 di loro sono i primi a scendere, hanno bisogno di cure. Lo sbarco ad Ancona come indicato dal Ministero dell’Interno, dopo il salvataggio un viaggio di 1500 km, 5 giorni di navigazione. "Il viaggio è stato molto pesante perché il meteo è stato diciamo molto avverso. Abbiamo avuto tra i 3 e i 4 metri d'onda quindi per 4 o 5 giorni le persone hanno sofferto molto. Essere stati torturati in Libia ecco anche quello di stare male fisicamente non potrei avere la possibilità di parlare, di alzarsi, di anche socializzare, di fare altre attività, chiaramente è una sofferenza anche psicologica in più aggiunta". Martedì scorso sempre ad Ancona l’approdo della Ocean Viking con 37 naufraghi salvati nel Mediterraneo centrale. L’assegnazione alle ONG di porti in tutta Italia per non gravare sull’accoglienza offerta da Sicilia e Calabria. La nuova strategia del Governo. Rivendicata dal Ministro Piantedosi. Le navi umanitarie, sostiene “sono elemento di attrazione per i migranti”. "I dati dimostrano il contrario, le persone continuano a partire dalla Libia e a prescindere della presenza delle nostre navi. Con o senza di noi continueranno a farlo". Il punto di prima accoglienza sul molo 22, ha fatto sapere l’autorità portuale di Ancona, per ora non verrà smantellato.