Due mesi senza alcuna traccia di Saman Abbas, si cerca il corpo, si cerca nella serra vicino all'azienda agricola, dove viveva e lavorava la famiglia della diciottenne pakistana, scomparsa dopo essersi opposta al matrimonio combinato. 30 ettari, un terreno enorme nel quale è stata circoscritta un'area di 500 metri. È qui che si stanno concentrando le ricerche con l'aiuto di unità cinofile specializzate. Arrivano dalla Svizzera, sono cani addestrati per la ricerca di resti umani e tracce ematiche, ma anche per loro il lavoro è complesso. "Il cane non può avere successo se cerca in un posto dove il target non c'è, dove il bersaglio non c'è. Più è vasta l'area, più naturalmente si abbassano le possibilità di successo. Bisogna anche avere la fortuna di mandare il cane nel posto giusto, bisogna avere l'intuizione giusta, bisogna avere l'ispirazione. Insomma ci sono un sacco di fattori che concorrono al successo finale e ci sono un sacco di fattori, proprio in questo contesto, che invece concorrono all'insuccesso". Ci sono anche elementi che complicano le ricerche, come le temperature alte e il terreno secco, ma gli inquirenti sono convinti che il corpo sia stato sepolto sotto questi campi vicino alle serre, da dove sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, i parenti della ragazza armati di pale e secchio. Cinque gli indagati per omicidio: i genitori, tornati in Pakistan, lo zio e due cugini, di cui uno arrestato in Francia. L'accelerazione nelle ricerche arriva anche dopo le ultime dichiarazioni fatte dal fratello della diciottenne, che ai Magistrati avrebbe detto di poter indicare un'area in cui lo zio l'avrebbe seppellita. Si continuerà a setacciare la zona di sera e all'alba, nelle ore più fresche, fino a che non sarà ritrovato il corpo di Saman.