Tre giorni alla deriva, senza acqua e cibo, sarebbero morti per gli stenti i due bambini di due anni e l'uomo, i cui cadaveri sono stati portati sabato notte a Lampedusa dalla nave Nadir dell'ONG tedesca Rescue Ship. 66 superstiti, tra loro i genitori dei piccoli. La madre di uno di loro, adesso ospite nel centro di accoglienza di Contrada Imbriacola, ha raccontato di aver tenuto in braccio il suo bambino morto per paura che qualcuno lo gettasse in acqua, racconti di disperazione. Altri testimoni hanno riferito di essere partiti da un porto della Libia e che il motore del gommone è andato subito in avaria. Poi la lunga agonia con acqua e cibo, terminati quasi subito. La salvezza è arrivata grazie Poi la rotta verso il porto di Lampedusa, dove i migranti sono stati fatti sbarcare. Alcuni erano disidratati, altri avevano segni di ustione da carburante su diverse parti del corpo. Tutti sono stati visitati e poi trasferiti nella struttura gestita dalla Croce Rossa Italiana. Adesso attendono di essere portati in altre strutture in Italia. Intanto è arrivata nel porto di Marina di Massa Carrara la SeaWatch 5 con a bordo i 190 migranti salvati nel Canale di Sicilia nei giorni scorsi, tra loro tante donne e diversi bambini. Sky TG 24, Palermo. .