Non regge l'emozione Andrei ... Parlare, pensare a Odessa, la sua casa, la sua vita prima è troppo. Andrei è stato costretto come tanti a fuggire dal suo paese in guerra, insieme con una moglie e due figli. "Ho capito subito che stanno bombardando Odessa, io devo salvare i miei figli e quindi ho preso tutto è sono andato via". Il viaggio fino in Italia, i giorni a Sant'Egidio, l'aiuto di tanti, un appartamento, la scuola per il figlio, la consapevolezza che la guerra sarà lunga. "Io sono convito che la guerra durerà uno o due anni. Vedo che ci sono troppi interessi della Russia". Poi la voglia di rimettersi in gioco e cercare lavoro in un paese diverso. Adesso fa l'assistente in un corso di cucina rivolto ai giovani che hanno problemi con la legge. Francesco è uno di loro. "Ho scoperto un nuovo hobby" "Cioè ti piace, un nuovo interesse" "Si, un nuovo interesse". "Con Andrei che sta qui da un mesetto che rapporto hai?" "Un buon rapporto perché ogni volta che a lui gli serve una mano per capire qualche parola in italiano io l'aiuto, perché parliamo la stessa lingua". Un progetto promosso da Elis, ente no profit che proprio nella formazione e nell'avviamento al lavoro di giovani in difficoltà ha il suo core business. Un progetto che è un'opportunità anche per Andrei. "Sono riuscito a costruire un rapporto di amicizie perché ho un figlio della stessa età e l'ho detto io non sarò il vostro insegnante, prima di tutto sarò il vostro amico". Ma l'obiettivo, il sogno, è tornare. "Sicuramente appena è finita la guerra io vorrei tornare a casa mia, dove ho la casa, i miei genitori, tutte le mie radici, questa è la mia terra".