Voleva morire, uccidendo gente. Terracina, Sud Pontino. Non è la prima volta che in questo lembo di terra, fra Roma e Caserta, trovano riparo jihadisti o aspiranti tali. "Alla fine dello scorso mese di maggio, attraverso i canali di Cooperazione Internazionali di Polizia, la Polizia francese ci ha reso edotti dell'evasione da una struttura psichiatrica di quel Paese, di un 40enne franco-marocchino, ritenuto estremamente pericoloso perchè assommava dei profili di radicalizzazione, ad un altrettanto accentuata ed importante instabilità mentale. Da quel momento abbiamo avviato una serrata indagine, coordinata sin dal primo momento dalla Procura della Repubblica di Roma, che ha consentito di tracciare i suoi spostamenti sul territorio italiano, interessando soprattutto le città di Roma, di Genova prima di Roma e quindi di Napoli. Successivamente anche a seguito dell'invio da parte del ricercato, di alcune e-mail dirette sempre ad un'autorità di Polizia Transalpina, in cui minacciava un'azione suicidaria, ma nello stesso tempo l'intendimento di uccidere delle persone, si è riusciti a restringere il raggio di azione sulla città di Latina e infine, a localizzare l'appartamento nel quale stava trascorrendo la latitanza". 40enne, tunisino, era evaso da un centro psichiatrico in Francia ed entrato a stretto giro in Italia. La Digos di Latina, coordinata dal Servizio Centrale di Polizia di Prevenzione, è arrivata a lui seguendolo fra stazioni ferroviarie, da Genova a Roma, fino a Napoli. In poche ore sono giunti al nascondiglio del tunisino. Catturato, è stato spedito presso il Centro di Cooperazione di Polizia Internazionale di Modane, in Francia, dopo la procedura di riammissione.