Antonio Calabrò: Oltre la fragilità è possibile

11 lug 2020
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Oltre la fragilità come si affronta questa situazione, come si va oltre la fragilità del momento? Prendendo atto che la fragilità esiste, è una debolezza e va affrontata, recuperando una cosa che avevamo dimenticato, cioè il senso del limite. Siamo stati e siamo ancora adesso, dentro una crisi drammatica. La malattia, la paura, i morti, la disoccupazione, la caduta di reddito, le preoccupazioni per l'autunno, si teme che un milione e mezzo di persone in più siano senza lavoro. Sapere che la società complessa in cui viviamo, molta tecnologia, molta scienza molta ricchezza, ma anche molte diseguaglianze, è fragile e va aggiustata. La crisi ci mette di fronte a questa realtà, con una aggiunta. Come fare? Viene in mente Francesco de Gregori. La storia siamo noi. Ci tocca costruire un destino migliore con una grande responsabilità personale. Mi sta colpendo moltissimo la fragilità dei bambini e dei ragazzi che si sono ritrovati senza un posto per loro fondamentale, la scuola. Gli adulti sono più strutturati per affrontare i problemi anche molto gravi. Lasciamo perdere il dolore della morte, è un'altra storia. Ma per i bambini non vedere compagni, per i ragazzi non celebrare quel rito di adultità, che sono gli esami di maturità, sono ferite che restano, ma tutte le ferite guariscono. Lasciano cicatrici. Dobbiamo essere bravi a lavorare sulle cicatrici, sapendo che ci sono e fanno male, però non sono tutto. La nostra vita quotidiana non si riassume nella malattia e nelle cicatrici. C'è nel libro all'inizio, una frase presa dalla Peste di Camus, dice che bisogna rifiutarsi di stare dalla parte del flagello. Ecco, ci tocca farlo pensando moltissimo ai nostri figli e i nostri nipoti. Nel libro c'è un soggetto centrale che è l'impresa, perché l'impresa è comunità, creatività, capacità di fare. Lo sguardo verso il futuro. Non è possibile pensare impresa, se non pensando al futuro. Una collaborazione forte tra potere pubblico, iniziativa privata, le imprese, terzo settore, il volontariato, le persone, i circoli, le comunità, i soggetti sociali possono lavorare, possiamo lavorare insieme per rimettere in piedi questo Paese. È un'occasione straordinaria.

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