La fabbrica attende, immersa in un silenzio quasi surreale. Ci sono abituati ormai all’attesa i lavoratori della più grande acciaieria d'Europa. Di ultimatum negli ultimi anni hanno visti scadere tanti, anche se questa volta sembra diverso. Con il nuovo padrone, Arcelor Mittal, che dopo 12 mesi annuncia di voler strappare il contratto d'affitto, pronto a restituire allo Stato le chiavi del siderurgico. La lettera che l'amministratore delegato Lucia Morselli, invia via e-mail a tutti i dipendenti non ammette repliche, ma nei consigli di fabbrica si valutano tutte le ipotesi. La decisione è davvero irrevocabile o una mossa per far saltare il tavolo? Di scenari ce ne può essere più uno, quindi non sappiamo se è una mossa da parte di Mittal per riavere l'immunità penale da parte del Governo o se Mittal ha deciso veramente di lasciare la città di Taranto o se lui oltre l’immunità vuole anche qualcos'altro, tipo esuberi e c’è anche la questione dell'altoforno numero due che è sotto sequestro la magistratura. La notte e i vertici romani soprattutto, porteranno consiglio e faranno chiarezza, si spera, in una vicenda che ha ancora tanto da raccontare.